www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Invecchiamento della popolazione e single anziani in crescita faranno impennare la domanda di ascensori nelle abitazioni esistenti

La demografia entra nelle case e ci aiuta a capire quel che accadrà al patrimonio residenziale nei prossimi anni. Il CRESME ha utilizzato le proprie previsioni sull'invecchiamento della popolazione e sulle persone che vivranno sole, incrociandole con il numero di edifici esistenti senza ascensore, per stimare la domanda potenziale di ascensori.

Nel lavoro realizzato per ANIE AssoAscensori, CRESME parte dalla quantificazione del numero di ascensori e piattaforme elevatrici risultanti in base ai censimenti del 2001 e del 2011, pari a 750.600, e aggiunge altre 64.600 piattaforme elevatrici non censibili all’interno di abitazioni (perché non “denunciate” o perché realizzate all’interno di abitazioni non censite), per arrivare a una stima degli impianti totali esistenti di 815.200 unità.  Il secondo dato è il numero di interventi di nuova realizzazione o di sostituzione integrale degli impianti stimato per il 2022 in 6.250 unità, in crescita del 16% rispetto alle 5.380 unità medie del periodo precedente 2019-2021.

Parallelamente c’è l’elaborazione dei dati demografici utili allo sviluppo dello studio. Primo dato previsivo è quello della popolazione residente per cui il CRESME prevede una flessione al 2032 che varia dal 2,5% al 5,48% a seconda degli scenari che si adottano. La successiva elaborazione è la suddivisione della popolazione prevista per classi di età, da cui viene fuori che la classe di età superiore ai 64 anni, più bisognosa di impianti per la salita delle scale, oscilla nel 2032 fra il 28,9% e il 29,4% sul totale contro il 21,1% del 2012 e il 24,1% del 2022. La crescita in un solo decennio varia da 4,8 a 5,3 punti percentuali. Da qui la previsione al 2050, contenuta nello studio, secondo cui nel 2050 le persone con oltre 65 anni saranno il 34,5% del totale.

Altro campo di indagine è quello del numero di persone destinate a vivere sole, dato che è strettamente correlato alla composizione media di un nucleo familiare, in continua riduzione (oggi 2,32 componenti con una previsione di 2,13 componenti al 2042). Le persone che vivono sole oggi sono 8,4 milioni, nel 2042 – dice il CRESME – saranno 9,8 milioni. “Il vivere soli – afferma lo studio – ha caratteristiche diverse per uomini e donne. Nel 2022 tra gli uomini che vivono soli oltre tre su dieci hanno più di 64 anni, mentre tra le donne questo rapporto sale a più di tre su cinque (63,5%). Negli anni le previsioni mostrano uno scenario in cui l’incidenza di ultrasessantacinquenni nel complesso delle famiglie unipersonali – continua il CRESME – cresce in modalità così rilevante da rappresentare un potenziale campanello di allarme legato alla fragilità di questi soggetti, che in molti casi necessiteranno di cure e sostegno. Per gli uomini soli con 65 anni e più – conclude questa parte dello studio – si prevede un aumento di 600mila unità entro il 2042, per le donne sole coetanee si valuta invece un aumento di ben 1,1 milioni: i primi arriverebbero a rappresentare in tale anno il 41,3% del totale degli uomini soli, le seconde addirittura il 72,8% delle donne sole”.

L’allarme legato alla fragilità di queste persone e le cure necessarie per accudirle richiedono ovviamente molte tipologie di servizi di tipo sanitario, assistenziale e così via. Limitandoci al fabbisogno di ascensori, insieme alla domanda che arriva dalle nuove costruzioni, dagli edifici non residenziali, dalle sostituzioni dovute agli eventi calamitosi in forte aumento, la maggiore rilevanza è attribuita proprio alla necessità di intervenire sul patrimonio esistente per realizzare nuovi impianti di ascensore e piattaforme elevatrici, oltre che per sostituire quelli vecchi.

Per approdare a questa stima è anzitutto necessario conoscere o stimare gli edifici prive di ascensore e poi restringere il campo, con varie stime, agli edifici che abbiano almeno due, tre o quattro piani. Gli edifici con più di tre piani senza ascensore sono per il CRESME 3,7 milioni, con una percentuale altissima dell’87% sul totale degli edifici con più di tre piani. Appare evidente che ognuno di questi edifici è potenziale fonte di domanda di nuovi ascensori.

Un calcolo più raffinato stima il numero di persone che oggi vive in edifici senza ascensori: prendendo ancora il caso degli edifici con almeno tre piani, questo numero è pari a 25,8 milioni. Passaggio ulteriore, il numero delle persone che vive in edifici senza ascensori dal terzo piano in su: 13.410.000. Di queste viene stimato che il 15,2%, pari a 2.039.000 abbiano disabilità motorie e l’8,4% disabilità motorie gravi, pari a 1.130.000 persone.