Con questo articolo voglio iniziare una serie di tour tra le case di alcuni architetti e interior designer italiani che apprezzo.
Oggi vi porto a casa di Nicoletta Carbotti, architetta pugliese e blogger trapiantata a Torino, appassionata di vintage, maga dei rendering ed esperta di ristrutturazioni conservative. Potete seguirla su Instagram (la_nico_c) per numerosi spunti. Vi assicuro che è super alla mano (le ho chiesto un consiglio sull’acquisto di una libreria String e mi ha dato un parere illuminante) e se potessi scegliere un’interior designer per sistemare casa mia, penserei proprio a lei.
Il suo appartamento si trova a Torino in un palazzo storico del 1830, già dimora dei conti Pollòn. La casa era stata fortemente rimaneggiata negli anni e aveva bisogno di essere liberata da controsoffitti, tramezzi e pavimenti che coprivano quelli originali.
Le pareti dell’ingresso e del corridoio sono state dipinte di azzurro carta da zucchero e creano un bel contrasto con il candore delle stanze attigue.
Grazie alla ristrutturazione, nel soffitto del soggiorno sono emersi gli affreschi dei primi del Novecento e un vecchio camino in marmo perfettamente conservato. Al centro della stanza troneggia un comodo divano grigio chiaro alle cui spalle si trova un’ampia libreria, disegnata dall’architetto e realizzata con assi di vecchi ponteggi. L’ambiente è volutamente lasciato spoglio, per risaltare l’ampiezza della sale, e con un senso di “non finito”.
In cucina e in sala da pranzo, separate da un tramezzo tramite un’ampia vetrata, si sono lasciate a vista le travi originali, ridipingendo di bianco solamente le travi sovrastanti. Il tavolo della sala è un vecchio bancone da lavoro e trovo bellissima ed eterea la lampada in metallo, disegnata penso sempre da Nicoletta. Gli altri mobili che arredano la stanza sono tutti vintage: una vecchia cassetta delle lettere, un grande poster e quattro sedie da cinema.
La cucina al contrario è moderna e industrial, con mobili in acciaio e metallo laccato di nero. D’impatto anche l’accostamento del frigo nero Smeg con una stampa cinese.
La sala da pranzoCucina industrialDispensa in nicchiaLa cucina (foto QUIN)
La casa è composta di tre camere e due bagni. Quella padronale ha un letto matrimoniale di Ikea in stile minimalista-giapponese. L’ufficio ha le pareti dipinte di un bel verde intenso ed è arredata con mobili recuperati dal balon, il famoso mercato dell’antiquariato di Torino.
La camera padronale (Instragram)
Il bagno padronale ha un pavimento in marmette bianche e nero in stile anni ’30, come la base di una macchina da cucire che sostiene il lavabo. Il bagno secondario ha una doccia passante su cui poggia un lavabo in legno e metallo e una simpatica scultura a forma di fenicottero che potrebbe essere usata come porta asciugamani. 😉
Bagno padronaleSecondo bagno
Sul sito dello studio d’architettura di Nicoletta, FattoreQ, potete vedere altre immagini di questa bella casa.
Le foto che vedete sono tratte dal suo sito, da Instagram e dalla rivista d’interni Quin.
Il primo articolo del nuovo anno voglio dedicarlo alla mia passione più grande: viaggiare. Oggi vi racconterò del nostro viaggio in Scozia di quest’estate, anche questa volta per sfuggire al caldo torrido di Bologna.
Siamo stati via 14 giorni e abbiamo avuto una gran fortuna con il meteo perché ha piovuto soltanto due giorni.
1° giorno
Arrivati in aeroporto a Edimburgo nel pomeriggio abbiamo subito preso l’auto a nolo, per dormire ad Anstruther, una cittadina sul mare a nord della capitale. Edimburgo l’abbiamo lasciata come ultima tappa e in città la macchina non ci sarebbe servita. Il nostro ostello-albergo (Murray Library Hostel) era veramente carino, con affaccio sul molo e ampia cucina comune, dove abbiamo cenato e scambiato due chiacchiere.
2° giorno
Il giorno dopo siamo saliti lungo la costa fermandoci in alcuni pittoreschi paesi di pescatori, con basse case bianche e color pietra (Cellardyke e Crail).
CellardykeCrail
Ad ora di pranzo siamo arrivati a St. Andrews, una cittadina universitaria ordinata e un po’austera. Merita una visita il centro storico e la cattedrale diroccata. Poco prima del tramonto arriviamo al Dunottar Castle un grande rudere con affaccio scenografico su un promontorio roccioso a picco sul mare. Dormiamo nella vicina Stonehaven e ceniamo al porto in un classico pub.
St. AndrewsDunottar Castle
Il giorno seguente proseguiamo lungo la costa, fermandoci un po’ dove capita: prima al castello di Fyvie e poi in due deliziosi villaggi di pescatori Crovie e Pennan, con una sola fila di case. In uno di questi è in corso una festa con laboratori di pittura e stand di torte (assaggio anche la torta al te nero!). Per cena arriviamo nella città di Elgin.
PennanCrovie
3° giorno
Passiamo la mattinata a passeggiare tra la spiaggia e il bosco di Roseisle e al pomeriggio visitiamo i resti dell’imponente cattedrale di Elgin. Forse avremmo potuto impiegare meglio la giornata ma è stato carino anche mettere un poco i piedi a mollo nell’acqua fredda ;- )
RoslieElgin
4° giorno
Prima di arrivare nella città di Inverness facciamo una sosta archeologica per vedere i tumuli funerari delle Clava Cairns risalenti all’età del Bronzo (4000 anni fa). Pranziamo a Inverness: una città turistica, ma ancora piacevole, con una bella cattedrale gotica e attraversata da un lungo fiume che confluisce nel famoso Loch Ness.
Al pomeriggio gita al castello di Urquhat, piuttosto affollato, da cui si gode una splendida vista sul lago. In serata arriviamo a Strathpeffer, una località di villeggiatura degli anni ’30, con ville sontuose o cadenti e un grande albergo in stile Agatha Christie in cui dormiamo (Highland Hotel).
Clava CairnLoch NessStrathpeffer
5° giorno
La mattina seguente partiamo per Poolewe, facendo diverse soste lungo il percorso: prima ci fermiamo a vedere i salmoni che risalgono una cascata (Rogie falls), quindi per ora di pranzo in spiaggia e infine ai giardini botanici Inverewe Garden, davvero magnifici. Alloggiamo in un pub dove dopo una birra e i soliti fish and chips, non manca una partita a biliardo.
cascata con salmoniInverewe Garden
6° giorno
Ripartiamo di buon mattino per raggiungere l’isola di Skye. Nel tragitto ammiriamo diversi paesini e insenature e il castello di Eilean Donan. Pranziamo al sacco a Torridon in una delle spiagge lungo il percorso.
Raggiungiamo la nostra capanna a Skye poco prima di cena (Skeabost Bridge, Cosy Cabin). Qui dormiamo in una vera e propria casetta dotata di cucina e finalmente possiamo goderci una pasta. Da questa casina si potrebbero prendere un sacco di spunti di arredo per spazi piccoli ma di carattere.
TorridonEilean Donan CastleCasetta sull’isola di Skye
7° giorno
Oggi si cammina in mezzo a cespugli di erica: prima in salita sino all’Old Man of Storr un pinnacolo roccioso con ampio panorama sull’isola, quindi verso il mare e un vecchio bivacco nella penisola di Trotternish. Ci fermiamo solo brevemente a vedere una cascata a picco sul mare (Kilt Rock, troppa calca) e rientriamo per cena nel nostro nido.
Old Man of Storrpensiola di Trotternish
8° giorno
Al mattino visitiamo il Dunvegan Castle e i suoi giardini che meritano più del castello. Qui nonostante il vocio di alcuni turisti riusciamo a vedere delle foche a bagno. Proseguiamo per la Coral beach e dopo una passeggiata di mezzora raggiungiamo davvero una spiaggia bianca, in cui riescono a nuotare solo i bimbi e i più calorosi. Anche qui pranzo al sacco e ripartenza per Potree, col suo porticciolo colorato, dove facciamo spesa.
Dunvegan CastleCoral beachla baia di Portree
9° giorno
Lasciamo Skye in traghetto partendo dal porto di Armadale a Mallaig. Proseguiamo lungo l’Alternative Coastal Route, una strada panoramica puntellata da spiagge bianche. Ottimo pranzo a Arisaig, quindi vediamo il viadotto di Glenfinnan sotto una pioggia battente e recuperiamo in extremis una foto del treno “di Harry Potter” a Fort William.
La sera arriviamo nel nostro lodge a Glencoe e ceniamo in un pub storico e affollato (Clachaig Inn), facendo amicizia con una coppia di inglesi.
spiagge bianche lungo la Coastal Route
10° giorno
Dedichiamo la giornata alle bellezze naturali di Glencoe. Cerchiamo di scalare una montagna poco accessibile per via delle felci che mi arrivano al petto, ma ci coglie la pioggia. Quindi scendiamo a visitare il museo dedicato alla storia, alla fauna e agli alpinisti locali, dove pranziamo molto bene.
Ripartiamo in macchina per il Loch Achtriochtan e per ammirare i brulli paesaggi montani nascosti dalla nebbia. Per cena mangiata di pesce al Lochleven Seafood Café, la migliore cena in Scozia.
capanna al Glencoe museumLoch Achtriochtan
11° giorno
In giornata rientriamo verso l’aeroporto di Edimburgo per restituire l’auto. Ci fermiamo a pranzo nella cittadina di Stirling con il castello in posizione predominante., un bel cimitero e il monumento a William Wallace, eroe delle guerre di indipendenza scozzesi.
Arriviamo a Edimburgo giusto in tempo per goderci il tramonto dalla Calton Hill. Qui alloggiamo nell’unica sistemazione rimasta a buon prezzo: un grande studentato anonimo lungo Leiht Walk, la strada che porta al porto.
StirlingEdimburgo da Calton Hill
12-13-14
Dedichiamo due-tre giorni alla visita della città, dove c’è una gran mossa, perché si svolge il Fringe, un festival dedicato alle arti di strada e al teatro. Il Royal Mile, la strada più antica di Edimburgo che porta al castello è gremita di gente, bar e paccottiglia per turisti e artisti di strada.
Per isolarci un po’ dalla calca vi consiglio la visita dell’orto botanico, enorme, curato e con un ottimo ristorante per scappare dai soliti fritti.
Ci è piaciuta un sacco anche la passeggiata lungo il canale ai piedi del Dean Village, la visita del National Museum of Scotland e la Scottish National Portrait Gallery, entrambi a ingresso gratuito e ospitati in due splendidi edifici di epoca vittoriana.
Dean VillagePortrait National GalleryNational Museum of Scotland
Come abbiamo organizzato il viaggio: Abbiamo sfogliato e letto la guida Lonely Planet, qualche blog di viaggio e segnato i posti da visitare su una cartina (noi su Google Maps), da lì abbiamo creato il nostro itinerario anche a seconda della disponibilità di posti per dormire. In genere abbiamo mangiato nei pub (zuppa del giorno, fish and chips, stufati di carne) o nei musei (una gran risorsa per pranzi vegetariani) e quando possibile ci siamo cucinati noi qualcosa.
Oggi vi porto in una casa dai colori tenui e dal carattere riposante che vedo già animata da una famiglia allegra e rumorosa.
Siamo ancora a Stoccolma, dove la sanno lunga in fatto di home staging per velocizzare la vendita degli immobili. In ogni scatto dedicato a questa casa sembra di sentire il profumo della cena pronta in tavola, la dolcezza di una colazione a letto, i gridolini e le risate dei bambini.
L’appartamento ha soffitti alti, stanze luminose con una disposizione intelligente, tanto che si stenta a credere che misuri solo 59 mq. L’appartamento risale agli inizi del XX secolo e presenta elementi storici come pavimenti, porte e infissi in legno che donano fascino e carattere all’insieme.
Tramite un piccolo ingresso si accede al bagno e alla zona giorno dove cucina e sala comunicano tramite un ampia apertura che lascia filtrare tanta luce. Davanti a due alte finestre si trova la tavola da pranzo molto semplice, ma dotata di un bel mazzo di fiori, seggiolone e candelabro per le feste di Natale.
Sul lato sinistro un piccolo divano accogliente e tanti scaffali in legno pieni di libri, uniscono tutte le funzioni necessarie del soggiorno.
Un soggiorno piccolo ma essenzialeMensole alternateStyling sul tavolino con un ramo di bacche
La cucina ha un pavimento classico di piastrelle bianche con piccoli rombi neri, che non stancherà mai. Si sviluppa tutta su un unica parete: ha ante grigie con piccoli pomelli neri, ripiano e alzatina in marmo di Carrara. Ai pensili chiusi alterna una lunga mensola dove esporre le stoviglie più belle.
Una cucina moderna dalle linee puliteProdotti freschi su una scodella di legnoTavolino vintage e basilico alla finestra
Passiamo alla stanzetta del bimbo e a quella dei genitori. La prima ha le pareti dipinte di un azzurro tenue verde acqua, un morbido tappeto che invita a giocare a terra, pochi arredi semplici e poco ingombranti.
Comunica con la camera matrimoniale tramite un’ampia vetrata. Viste le dimensioni limitate qui si trova solo il letto con una morbida coperta Arket, qualche stampa e un mobile a serrandina vintage.
Mobile a serrandineAramdio Ikea Pax
Come vi sembra? Piace tanto anche a voi nella sua semplicità?
Le foto sono tratte da qui tramite l’agenzia immobiliare Historiska Hem
Oggi vi dò alcuni consigli per regalare dei bei libri a chi è appassionato di case, stile di vita green e piante. Mi raccomando acquistateli nelle librerie di quartiere e non nei colossi online 😉
Questi sono libri che ho già e mi sento davvero di consigliarvi:
Spazi piccoli e belli edito da Logos
Il primo libro che ho acquistato sull’interior design, quando ancora abitavo in una microcasa di 45 mq.
Ideale per chi ha case piccole o minuscole, ma anche per trovare soluzioni geniali e tanto stile british.
Sotto i tetti di Parigi, L’Ippocampo editore
Uno dei miei libri preferiti per prendere spunto dalle case dei parigini. Ideale se siete appassionati di mobili vintage, mercatini delle pulci, case allegre e fuori dagli schemi
Il dilemma del consumatore green, casa editrice Gribaudo
Questo è un libro un po’ tecnico ma davvero molto interessante per chi vuole cercare di impattare meno sull’ambiente, facendo scelte di vita e di acquisto ecologiche
Sentiti bene nella tua casa edito da Corbaccio
Una guida pratica all’interior design, con tanto di consigli e schemi sull’arredamento di tutte le stanze forniti da Frida Ramstedt, blogger e arredatrice svedese
Questa invece è una lista di libri che vorrei ricevere in regalo perchè mi ispirano molto:
Terrarium,mondi vegetali sotto vetro edito da L’Ippocampo
Ideale per gli appassionati dei microgiardini, per chi ha poco spazio, mano ferma e pollice green per creare piccole miniature viventi
Luce e interni scandinavi edito da Logos
Per chi come me ama gli interni scandinavi dotati di ampie finestre da cui godersi i paesaggi del Nord e la luce naturale
La casa sostenibile. Consigli, suggerimenti ed esempi pratici per adottare uno stile di vita eco-friendly, Slow food editore
Una guida pratica per condurre uno stile di vita minimalista ed ecosostenibile, con consigli e progetti per tutte le stanze della casa
Il Natale si avvicina, le giornate si accorciano e arriva il freschino. In questo periodo a me piace un sacco gustarmi l’arrivo delle feste, pensare agli addobbi di Natale, rigorosamente ecologici o diy, alle luci delle candele e al profumo del bosco e dei cibi delle feste.
A casa dei miei quando ero piccola ogni anno si acquistava un nuovo calendario dell’avvento, per essere sorpresi di giorno in giorno fino al 24 dicembre da figure di nani, elfi e animaletti del bosco (qui sotto alcuni di quelli che ho conservato).
Calendario vintageCalendari formato mignon
Da adolescente ho proposto a mia mamma di farne uno tutto nostro, con piccole immagini scelte e ritagliate da giornali e riviste. Da allora è diventato un piccolo hobby e qui vi spiego come fare passo passo.
Basta armarsi di riviste, forbici, colla, taglierina e cartoncino per il retro. L’immagine anteriore dev’essere stampata su una carta un pochino spessa, oppure potete incollarla su un cartoncino, in modo da riuscire a intagliare le finestrelle dell’avvento.
Primo passo: vai di forbici!
Scelte le 24 piccole immagini, disponetele sopra quella grande (io ho scelto una mia foto di una chiesa innevata sull’altopiano del Renon) e segnatevi a matita i bordi (stando leggermente più stretti, così l’immagine riempirà tutta la finestrella una volta aperta). Create delle piccole porticine tagliando la carta su tre lati con l’aiuto di un righello e la taglierina.
Immagine su cartoncinoRitaglio delle finestrelle
Secondo passo: pronti con la colla!
Sul cartoncino di base a questo punto, appoggiate e centrate la vostra immagine grande in modo da segnare dove dovrete incollare le immagini più piccoline.
Una volta incollate tutte le immagini riempite di colla il cartoncino di fondo e dopo averla centrata bene, fissate l’immagine di copertina.
Numerate le finestrelle con un pennarello indelebile o con degli stickers.
Incolla le figurineIncolla l’immagine principale
Per quanto riguarda i soggetti potete sbizzarirvi con i temi più disparati: animali, cibi, paesaggi, personaggi illustri, scene ironiche o anche foto di famiglia.
Questo è il mio risultato, che ve ne pare? e con questo la regina Elisabetta vi saluta 😉
Come sapete ho una vera passione per i viaggi, soprattutto in Asia o in Sud America dove è ancora possibile trovare dei prodotti artigianali caratteristici e a buon prezzo (cesti, scatole di legno, stoviglie e tessuti dipinti o ricamati a mano). In ogni Paese che visito acquisto qualcosa per casa nostra o per gli amici, per ricordarmi di un posto e di un’atmosfera.
I ricordi dei nostri viaggi sono in grado di dare un tocco personale e interessante anche alla casa più minimale. I due souvenirpiù buffi che ho portato a casa sono stati un grosso vaso a forma di pera dall’Oman che serviva ad abbeverare i cammelli e un coprisellino per la bici tutto ricamato a mano, che inevitabilmente a Bologna mi hanno rubato dopo pochi utilizzi.
Oggetti e prodotti di uso quotidiano
Spezie, saponi,mestoli e taglieriin ogni Paese hanno forme o sapori diversi e caratteristici. Solitamente sono abbastanza economici e rappresentano un’ottima idea regalo da portare al rientro da un viaggio ad amici e parenti.
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Scatole e cesti artigianali
Ho trovato scatole bellissime di tutte le forme e colori in India, Nepal, Madagascar e Turchia. Sono utilissime come portagioie o portamonete, insomma per tutte quelle cose piccole che si vogliono tenere in ordine. Quelle che vedete qui sotto provengono dall’India del nord. La grossa scatola rossa in origine serviva a contenere il pigmento vermiglio che si usa per fare il segno dipinto sulla fronte delle donne sposate o dei pellegrini. Quelle in cartapesta laccate sono originarie del Kashmir, una regione al confine tra India e Pakistan, solitamente dipinte con motivi vegetali e animali. Da un viaggio di mio papà in Afghanistan degli anni ’70 provengono invece un grosso vaso e una piccola scatola cilindrica entrambi in legno nero.
Stoviglie e piastrelle in ceramica
Quando viaggio in Italia e nei paesi del Mediterraneo spesso acquisto stoviglie o piastrelle in ceramica: dal Portogallo provengono alcune tazzine con dei disegni che ripropongono il tram e alcuni scorci di Porto e Lisbona, oltre a una azulejos dipinta con una figura di pesce salterino. In costiera amalfitana invece ho comprato altre due tazze da caffè e due ciotole con pesci dipinti a mano. Dal Marocco due piatti bianchi e blu e dalla Grecia una brocca turchese con pescetti. Un giorno mi piacerebbe anche fare un viaggio in Iran per vedere le loro splendide ceramiche.
Tessili
Comodi e leggeri da portare in valigia sono i copricuscini e i copriletti, dipinti a mano o con stampe oppure realizzati di sari riciclati, come i kantha del Rajashtan. Non vedo l’ora di fare un viaggio in Uzbekistan per acquistare i famosi tessuti suzani, in Giappone per acquistare una tenda leggera in patchwork e una lampada in carta di riso. Sicuramente tornerò in Turchia, Marocco o nei Balcani per acquistare finamente un bel tappetokilim per il soggiorno. In questo caso è fondamentale contrattare sul prezzo e avere un bagaglio semivuoto per infilarci dentro il bottino del suq.
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Souvenir naturali
Quando vado al mare o in montagna mi piace raccogliere sassi e conchiglie di forme particolari o legni scolpiti dalle onde, giusto pochi pezzi in modo da preservare la bellezza delle spiagge e dei luoghi che visitiamo. Dai legni spiaggiati c’è anche chi fa delle bellisime sculture. Qui sotto vi lascio alcune idee per decorare tratte da Pinterest.
Oggi vi mostro una casa eclettica in continua trasformazione, tanto che mi risulta difficile capire l’impianto dell’appartamento e fare una selezione delle foto più rappresentative. Ci abita un interior designer olandese di nome Theo-Bert Pot insieme al suo compagno. Le foto sono tratte dal suo blog “The nice stuff collector” dove mostra i continui cambiamenti e i nuovi acquisti per la sua casa.
L’appartamento si trova a piano terra con un piccolo giardino. Ha dettagli classici con ampie finestre, pavimenti in legno verniciati di bianco e soffitti decorati a stucco. Theo ha creato un mix vibrante di colori scuri, tessuti e materiali (legno, velluto, metallo, ottone, tappeti Beni Ourian), dove gli elementi classici dialogano con mobili contemporanei, unici e insoliti.
Salotto
Partiamo dal salotto che affaccia sul giardino, tramite una piccola veranda dotata di una doppia vetrata.
Il pavimento dipinto di bianco fa da contraltare al blocco del camino nero opaco e alle pareti colorate. Qui le pareti, come in tutta la casa, non sono mai dello stesso colore. Nelle foto qui sotto sono dipinte a blocchi di colore: verde scuro e rosa cipria, verde pallido o grigino.
In questa casa si alternano mobili di design (come il divano Togo di Ligne Roset, la sedia in frassino progettata dagli Eames, la lampada da terra Grasshopper o il lampadario Beat di Tom Dixon) ma anche di recupero o dei grandi magazzini (ad es. la scrivania Lisabo di Ikea).
Veranda
Anche la veranda è in continuo mutamento: non solo cambia il colore delle pareti, ma anche i mobili e la sua funzione: si passa da sala da pranzo in stile giungla urbana grazie alle tante piante esotiche sparse qua e là, ad angolo relax con il divanetto in velluto che invita a godersi il tepore della stanza in inverno. Quella che preferisco però è la la terza soluzione con poltroncina in velluto, portafinestra dipinta di azzurro polvere e grande carta da parati con in stile giapponese, come il lampadario.
Giardino
Il giardino è la stanza che ha subito meno trasformazioni, una panca e un tavolino per accogliere gli amici, una zona relax e qualche pianta rampicante per coprire i muretti che lo delimitano.
Zona ufficio o secondo soggiorno
Aperta sul soggiorno c’è un’altra grande sala che si riconosce per il pavimento dipinto di nero e il camino di grigio antracite. Anche questa stanza cambia funzione a seconda delle esigenze della coppia: ufficio, secondo soggiorno o ampia sala da pranzo. Nella foto sotto a destra Theo ha affiancato al tavolo Tulip in marmo bianco, una serie di sedie spaiate in plastica colorate.
La sala vista dal soggiornoLa sala da pranzo
Cucina
La cucina è una stanza piccola ma sofisticata, grazie al colore nero di pareti e soffitto. Un lungo tavolo da fabbro con tanti segni di usura, adatto come tavolo per la colazione, si trova di fronte ad una cucina essenziale, dove le ante sono state sostituite con un tessuto nero.
Camera da letto
Qui il verde è presente in tutte le sue sfumature e rende l’atmosfera rilassante ma allegra. Si dipinge sui muri, vive attraverso le piante e si insinua anche negli oggetti di uso quotidiano come la biancheria da letto.
Ho imparato che:
non bisogna avere timore dei colori scuri, la casa di Theo ne è piena ma non risulta opprimente ed è comunque allegra e luminosa
i colori scuri si possono usare come colori base e vanno esaltati e accesi con accessori a tinte chiare e allegre
i mobili trovati all’usato o acquistati nei grandi magazzini non sfigurano affianco a mobili e oggetti di design
se non ti piacciono così come sono, puoi sempre renderli unici dipingendoli, come ha fatto Theo con la scrivania di Ikea
Quanto mi piacciono le cucine ordinate ed essenziali, quelle che hanno pochissimi elettrodomestici e una lunga mensola con stoviglie decorative al posto dei soliti pensili. La cucina però è la stanza dove faccio più fatica a tenere in ordine e mi sembra che lo spazio per contenere pentole e alimenti non basti mai.
Ho quindi raccolto alcuni consigli dal web e dalla mia esperienza che possono essere utili per avere una cucina ordinata, funzionale e facile da pulire.
Minimalismo
Il kit base per cucinare comprende poche cose, tutto il resto è un optional: un tagliere, un coltello affilato e uno seghettato, due padelle e due pentole di misure diverse, uno scolapasta, una scodella per impastare, due mestoli, una schiumarola, una frusta per montare, una gratuggia, un pelapatate, uno spremiagrumi, una teglia quadrata da forno e una rotonda per torte.
Liberati del superfluo, meno cose hai, più facile è mantenere ordine e pulizia:
elimina il cibo scaduto
elimina gli utensili doppi, rotti o che non usi più. Se proprio non vuoi liberarti dei cinque cavatappi che possiedi 😉 puoi riporli in una scatola in cantina, rivenderli o regalarli. La maggior parte delle cose che abbiamo in cucina ci sono state regalate dai nostri genitori, che le avevano doppie.
compra utensili durevoli in acciaio inossidabile o in legno, in modo che durino tutta la vita.
se no li usi abitualmente non riempire la cucina di piccoli elettrodomestici (gelatiera, friggitrice, tostapane, estrattore etc.), basta un mixer tritatutto con braccio intercambiabile per frullare, sminuzzare o montare.
Gli essenziali in cucina secondo me
Tieni a portata di mano solo quello che usi di più
Sul piano di lavoro tieni solo ciò che usi di frequente, il resto riponilo vicino o distante a seconda dell’uso che ne fai.
sul piano di lavoro io tengo i coltelli, due taglieri, la macchina del caffè, il detersivo piatti, un poggiamestolo e i condimenti principali per cucinare.
nei ripiani più comodi tengo tazze, piattini e scodelle e parte della dispensa, mentre in quelli più alti tutto ciò che uso di meno.
nel pensile scolapiatti vicino alla lavastoviglie, tengo sempre a portata 6 piatti piani e 6 fondi, oltre a 9 bicchieri. Il resto delle stoviglie sono in un mobiletto a parte, vicino alla tavola da pranzo.
nelle basi vicino al piano cottura ci sono le pentole da un lato e le padelle impilate una sull’altra con dei semplici tovaglioli come antigraffio (si possono fare anche all’uncinetto).
sfrutta lo spazio sopra ai fornelli per le spezie e i condimenti e quello sotto al lavello per detersivi, sacchetti e raccolta differenziata.
nei due ripiani dell’isola tengo i legumi, le farine, le conserve e patate, aglio e cipolle.
Come è organizzata la mia cucina
I simili con i simili
Per trovare le cose facilmente crea cassetti e ripiani con utensili omogenei per funzione o tipologia:
Io ho un cassetto con divisorio a scomparti per le posate, i mestoli e i piccoli attrizzi da cucina
un altro cassetto è dedicato a strofinacci, presine e tovaglie
impila i tupperware, le scodelle e i piatti
raggruppa in scatole e cestini gli utensili che impieghi di meno (frusta, mattarello, formine x dolci, bilancia, spremiagrumi manuale, schiacciapatate etc.).
La stessa suddivisione per tipo vale anche per la dispensa secca:
su un ripiano pasta, riso e cereali, su un altro le farine, le cose per la colazione, le conserve, i legumi etc.
Per evitare sprechi di cibo metti nella parte davanti del frigo e della dispensa gli alimenti in scadenza.
i miei cassettiil ripiano a vista
Riciclo
riusa i contenitori di vetro per conservare l’aroma delle spezie e gli alimenti come riso, pasta, mais, pangrattato e farina sia per scongiurare l’arrivo delle tarme, sia per vedere subito quando un ingrediente finisce
io ho riutilizzato un ripiano rotante pensato per la tavola come base su cui appoggiare la dispensa secca
le scatole di legno del vino così come i cesti di vimini e i cestini metallici vintage sono comode per contenere gli utensili
le scatole di latta sono perfette per tenere bustine e te sfuso, cialde di caffè etc.
l’isola della mia cucina
Idee salvaspazio
Sfrutta lo spazio in altezza, le nicchie, le rientranze e i ganci:
usa carrelli e mobiletti stretti nelle nicchie libere
impila le cose in ordine di grandezza
usa i ganci sottomensola per appendere tazze, tazzine e bicchieri
inserisci ulteriori ripiani, divisori per ripiano o cestini pensili per ottenere uno spazio extra
installa una barra portautensili a parete
sfrutta lo spazio dietro l’anta con cestelli e appendini
Scoprire la cucina tradizionale di un Paese fa parte integrante di un viaggio e permette di conoscere e sperimentare sapori e ricette mai provate prima.
Per questo motivo quando viaggio cerco sempre di assaggiare qualche piatto tradizionale, anche se in certi Paesi (ad esempio Svezia e Islanda…) un pranzo o una cena posso essere davvero cari.
Per contenere un poco i costi senza rinunciare ad assaporare nuovi gusti, cercate i ristoranti fuori dalle zone più turistiche, dove mangia la gente del luogo, fatevi consigliare dai locali e assaggiate il cibo di strada.
Cibo locale
Sedersi a tavola nei ristoranti meno turistici, oltre a farvi conoscere la vera cucina locale, facilita l’interazione con le persone del luogo: le migliori chiacchere si fanno a tavola! Molti ti sorrideranno, ti spiegheranno come mangiare in assenza di forchette, ti chiederanno da dove vieni e se hai assaggiato una certa specialità locale. Soprattutto in Asia, dove l’ospitalità è sacra, mi è capitato molto spesso che le persone del posto ci abbiano offerto cibo o tè.
Se volete ripempirvi gli occhi di colori, fate un giro per i mercati a vedere frutta e verdura del luogo.
Chicken Tikka buonissimo
Cibodi strada
Se preferite evitare le catene di fast food, ma soprattutto volete immergervi nella cucina del posto, vi consiglio di assaggiare il cibo di strada.
Specialmente nei paesi asiatici e africani, purchè sia ben cotto e vi siate lavati le mani, potete mangiare quasi tutto! Spesso cucineranno sotto i vostri occhi e potrete chiedere che sia più o meno spicy. In India ad esempio potete assaggiare dell’ottimo chicken tikka (spiedini di pollo saporiti), le pakora (frittelle di verdura), i samosa (involtini a forma di triangolo fritti), il naan ripieno di formaggio…
Nei paesi nordici, molto più costosi, si trova spesso dell’ottimo fish & chips (in Belgio abbiamo scoperto i baracchini di pesce della catena Noordzee), inoltre certe specialità locali possono costare meno che da noi (come la zuppa di cozze e le ostriche nel Nord della Francia).
Fish and chips sulla spiaggia in Normandia
Ristoranti etnici
Se siete in una grande città europea, potete anche provare varie cucine del mondo: indiano, thailandese, messicano, cinese… La qualità di solito è più alta che nelle piccole città e i prezzi sono competitivi.
Il persiano più buono che ho assaggiato finora è stato a Parigi e il ristorante cinese migliore incredibilmente in India.
Cucinare da se
Se volete davvero abbassare i costi potete scegliere di acquistare il cibo al mercato e cucinarlo da voi. Possono essere utile bustine di sale e olio, qualche aroma, pasta e riso, scatolette di legumi etc., tutte cose che porterò sicuramente appena riusciremo ad organizzare un viaggio in Islanda 😉
In generale portate una borraccia per l’acqua del rubinetto (dove potabile), che funga anche da thermos per te o caffe solubile, perchè spesso in albergo si trova un bollitore.
Se la vostra meta è un Paese più caro dell’Italia, vi consiglio di portarvi qualcosa per colazione o merenda (crackers, taralli, frutta secca, biscotti) o anche per pranzi e cene. Se avete con voi un fornelletto elettrico o a gas potrete farvi una minestra di legumi precotti, pasta e riso parboiled o velocizzare con dei cibi liofilizzati già pronti, ma spesso cari.
In alternativa al classico panino, imbastite un pasto freddo con scatolette di tonno, legumi e insalata acquistata in loco. Con un bollitore si può anche rimediare un cous cous da condire con verdure fresche.
Solo se andate verso climi freddi, portate con voi cioccolata e formaggio sottovuoto. Il mio parmigiano nella steppa del Kakazistan purtroppo è durato solo qualche giorno, per la forte escursione termica tra giorno e notte. 😉
Voi che consigli avete per dimezzare i costi di un viaggio quando si parla di cibo?
In questo articolo vi ho dato qualche dritta su come arredare l’ingresso di casa. Oggi vi mostro come ho organizzato il mio di appena due metri quadri. Si apre direttamente sulla zona giorno, dove a destra dietro al muro c’è la cucina, al centro della sala il tavolo da pranzo e a sinistra l’area del soggiorno.
Parete destra
Ho preferito lasciare libera da mobili e appendiabiti la parete destra, perchè è quella che si vede dalla sala e volevo risultasse piacevole e ordinata. Vicino alla porta d’ingresso c’è una piccola nicchia chiusa da un anta fatta su misura che nasconde il quadro elettrico.
Su questa parete ho appeso solo un grande manifesto anni Settanta sull’allunaggio, che abbiamo ereditato dal papà del mio compagno. Dà una sferzata di colore all’ingresso e possiamo vederlo anche dal soggiorno.
Parete sinistra
Sulla parete sinistra c’è invece una nicchia profonda appena 30 cm, che ho attrezzato con una panchetta, alcuni appendiabiti a parete della marca Muuto e la scarpiera Bissa di Ikea. Mi serviva un modello stretto e poco profondo per poter appendere le giacche sulla parte restante della parete.
Prossimi DIY
La mia idea è di personalizzare questa scarpiera anonima di Ikea, riutilizzando come ripiano il legno della panchetta, che ormai è troppo piccola per tenere le scarpe di tutti i giorni (ce ne stanno solo 4 paia). Lo taglierò a misura e lo levigherò per ottenere un effetto più carino, come quello della foto seguente.
Pinterest
Nella parte alta della parete vorrei creare una lunga mensola in legno su misura, profonda al massimo 30 cm, per poterci riporrere qualche scatola. In alternativa potrebbe essere anche un mobiletto chiuso con ante, dipinto di bianco, per avere maggiore spazio contenitivo, visto che non abbiamo una cantina.
Svuotatasche
Il mio svuotatascheè una semplice scodella in legno di cirmolo, molto profumato, dove lasciamo chiavi, luci della bici e occhiali. Ne trovate di simili nei mercati dell’artigianato di Bolzano oppure da Muji, in legno di acacia.
Sopra alla scarpiera c’è un manifesto di una bella mostra che abbiamo visto a Pordenone, dove erano esposte alcune locandine di film realizzate da artisiti cubani negli anni Sessanta. Noi abbiamo scelto una copia della locandina del film “Fumo di Londra” di Alberto Sordi, realizzata dall’artista Eduardo Muñoz Bachs con la tecnica del collage.
Prossimi acquisti
La panca verrà sostituita da una più grande, per ospitare più scarpe e fungere da seduta mentre ci si cambia le scarpe.
Sopra alla panca vorrei aggiungere qualche appendino per le giacche e le sciarpe, perchè al momento ne abbiamo appesi solo due, ma quando abbiamo ospiti sono davvero pochi.
Nell’angolino vuoto rimasto ci vedrei benissimo il portaombrelli azzurro polvere di Hiro design, davvero a ridottissimo ingombro.
portaombrelli Hiro designscarpiera Zara Home
Infine mi piacerebbe molto dipingere la porta di un colore acceso, ma vediamo cosa ne dice il mio amur 😉