La recensione: Ristorante “CUXEN” a Imperia

(Credito foto: The Fork)

IMPERIA – CUXEN – Via Maurizio Caprile 28 – Tel. 0183 781072

Nell’ampia valle di Dolcedo che lasciati i monti giunge al mare distendendosi in un piccolo  pianoro verdeggiante molto “nature”, siete a due minuti  dall’uscita autostradale di Imperia Ovest, dove c’è un parcheggio privato antistante la palazzina dov’è ubicato il locale. Al suo lato ecco la sala da pranzo  e il suo dehor ancora piacevole in questa stagione nei mezzodì di sole. L’ambiente lascia zero spazio a ninnoli carabattole e trallallà vari e, con lineare semplicità, è lindo, curato, in definitiva corretto ed accogliente, moderno e funzionale, con tavoli che sono ben distanziati le cui mise en place sono piacevolmente classiche. Anche il sottofondo musicale è a volume giusto e con pezzi di qualità (es: Bohemian Rhapsody by Costantino Carrara –  In a sentimental journey  by Duke …).

Come rivela l’insegna, alquanto  “ermetica” per chi non conosce il dialetto locale, due giovani cugini, il cuoco Alessandro Schiavon e l’anfitrione in sala Paolo Deluca, hanno aperto il ristorante nel maggio 2021 e stanno già raccogliendo degli “aficionados “ intorno alla loro proposta gastronomica assai originale per questi dintorni. 

Previi avvisi del giorno a voce, vi porgono la carta che potrete consultare in santa pace e senza pressioni, magari sorseggiando un aperitivo se lo gradite (ma fate poi attenzione a non esagerare con gli irresistibili pani caldi ante inizio pasto!

La lista si apre  con l’offerta di un MENU  DEGUSTAZIONE di 4 portate scelte dal cuoco tra quelle in carta e per l’intero tavolo) a 40 euro.

Sfogliando il seguito,  si scopre una cucina che evidentemente non lascia nulla di intentato in fatto di ricerca, fatta di sapori distinti ma amalgamati, anche con preparazioni che nel breve periodo possono evolversi e cambiare, approntando portate originali  o inconsuete (talvolta non inedite ed anzi ben collaudate), che possono far piacere soprattutto a chi brama novità rispetto ai soliti piatti noti.  Pertanto lasciando ad altri i piatti “del territorio” e  i “dolci della nonna”, si inizia scegliendo su 5 PIATTI DI CRUDO (€ 15-27), tra i quali il Filetto di salmone marinato a secco al profumo di agrumi, barbabietola alla soia, maionese al kumquat ed erba cipollina; oppure il Tonno Rosso, fichi neri, cipolla di Tropea caramellata, salsa teriyak e chips di riso al nero di seppia. I successivi cinque ANTIPASTI (€ 10-16) comprendono la Melanzana croccante ripiena di Prescinseua su salsa butterchicken; oppure la Rollatina di branzino farcita con broccoli, capperi e uvetta su crema di datterino confit e pane alle acciughe. Dei cinque PRIMI PIATTI (€ 15-20) cito la lasagnetta di pasta fresca fatta in casa, porcini cotti e crudi, con besciamella agli scampi (quest’ultima quasi esorbitante); oppure il curioso Risotto al melone tartare di Gambero Rosso, con levità di bisque, emulsione di basilico e polvere di black lime. Nei SECONDI PIATTI (€ 18-25) oltre alla “pacifica” Frittura di totani, scampi e gamberi con verdure in pastella, ci si può “cimentare” con un Petto d’anatra cotto a bassa temperatura, il suo fondo al caffè, rhum, mirtilli e asparagi gratinati. E veniamo ai DESSERT. (€ 6) dove si può scegliere la buonissima e classica Sfera al cioccolato con cuore di gelato al pistacchio e crumble alle nocciole; oppure la Tarteletta ai fichi, crema pasticcera al basilico e gelatina al Prosecco.

Il tutto in quantità generose, caso raro nelle cucine innovative.

Il SERVIZIO curatissimo, capace, sincero, aperto e senza disattenzioni completa il simpatico insieme e non annoia con discorsi, convenevoli eccessivi, atteggiamenti del tipo “penso a tutto io” e “guardate come siamo bravi”.  Tutto resta nella misura del ruolo delle parti e della buona e cortese accoglienza senza tracheggi e che non deborda mai.  

La CARTA VINI è in crescendo e la trentina di etichette hanno prezzi che non salano il conto finale, visto che una ventina hanno “stanno sotto” ai 25 euro. Sono invece un po’ sostenuti i prezzi di un bianco TOP e dell’unico Champagne. Disponibile qualche mezza bottiglia per chi desidera vino a bicchiere.

Nonostante la mia attenzione al territorio, l’indirizzo l’ho conosciuto soltanto cinque mesi dopo la loro apertura grazie ad un sussurro del loro generoso collega ristoratore  Alessandro Grillo, che ringrazio! I due o tre lettori “Gourmet Riviera-schi” che amano le novità inconsuete ora non hanno più scuse …

Luigino FILIPPI (www.buongiornogourmet.it)