La recensione: ristorante CHEZ LOUIS a Bordighera

Bordighera – Corso Italia 30 – Tel. 0184 261603 – www.chezlouis.it

… In quel tempo … i proprietari del Bar Nadia (tuttora sull’incrocio della cittadina) acquisirono anche il Bar Florida poco lontano, ma fu un doppio lavoro troppo impegnativo. Per cui dopo pochi anni lo cedettero ad un dipendente: Benito Novembre. Fu così che nel 1958, dal Florida nacque lo Chez Louis, che fu talmente condotto con entusiasmo e senso di ospitalità dal grande Benny e da sua moglie Giusy, da diventare presto il luogo dei “gossip” ante litteram. Lo frequentavano attori come Tognazzi e Dario Fo, umoristi come Peynet e Cesare Perfetto ed altri nomi del bel mondo dell’epoca. Negli anni ’60 si avvicendarono qui rinomate orchestre per serate che fecero epoca tra i bon vivant, alcuni dei quali “allungavano” sin qui dalla Costa Azzurra sottoponendosi ai percorsi delle strade statali a partire da Cap d’Antibes. 

Ebbene, a tutt’oggi Jean Pierre Novembre, possente “scalandrone” dai modi superdandy-frizzo-fantaizer, alla mano e molto ospitale e brillante come suo padre, perpetua la passione di famiglia e, senza alcun attapiramento sugli allori, cura ogni particolare, non fa ferie, acché per ogni età ed ora tutto sia giusto e perfetto, sia nella sistemazione del locale, che per l’ accoglienza di tono, che per la cucina di qualità e nel servizio ben eseguito (per il quale conta molto anche lo storico maitre Mario, dalla memoria di elefante che rammenterà, unicamente se vorrete, le vostre preferenze di cibo e vino).      

Ma venendo tosto alla concretezza del cibo: gli ANTIPASTI sono otto (€ 10-18): il Polpo in doppia cottura con cremoso alla ricotta di pecora e caviale di melanzane perine; oppure il sontuoso Gran Crudo di mare (€ 35)  con tonno, salmone, orata, Gambero di Sanremo, scampi, zucchine trombetta, riso Venere, avocado Fasolari, cannolicchi e ostriche, che per molti golosi del crudo è praticamente un ricco piatto unico da andarci giù di testa. Sei i PRIMI PIATTI (€ 17-25), tra i quali gli gnocchi fatti in casa al Castelmagno e tartufo nero; oppure il riso Acquerello allo zafferano con scampi marinati all’arancio e Pistacchi di Bronte. Otto i SECONDI (€ 22-26) tra i quali il branzino con zucchine trombetta in doppia consistenza, croccante di cipolla di Tropea. Per chi desidera la carne, c’è la generosa tagliata di maialino iberico o altri tagli pregiati. Al DESSERT (€ 8) i dolci hanno titoli piuttosto consueti, ma c’è in alternativa un interessante plateau di formaggi misti, tra i quali spicca la TOMA DI BORDIGHERA, delicata e burrosa, una vera bella novità per molti che ancora non la conoscono.

Per la scelta su oltre un centinaio di VINI si deve cautamente digitare su un “frigido” tablet (non sia mai che un giorno appaia anche della … reclame); manca la soddisfazione del maneggio della tradizionale carta, più pratica e facile nel caso in cui si desideri scegliere confrontare  e consultarsi con i commensali: uno strascico dei tempi pandemici che spero passi presto. Comunque i prezzi sono calmi, la scelta adeguata al locale e c’è un bell’assortimento di Champagne del quali approfittano molti “cugini” francesi, a metà prezzo rispetto al praticato oltreconfine. Sono disponibili anche vini a bicchiere.

A fine serata cercheranno simpaticamente offrirvi un liquorino ma, visto il conto finale, non necessita né digestivo e neppure … camomilla. Si spende sui 60 – 70 euro per un pasto completo di tre portate e dessert e, viste le quantità generose, una ventina in meno per due piatti e dessert: danaro ben speso se un buon ristorante e il vostro palato sono importanti per il vostro buon vivere o ne sono un ottimo propedeutico. Dunque, buona serata!     

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