Andrea Ortu è uno chef italiano che ormai da due anni lavora a Bangkok in Tailandia come Head Chef de “La Bottega di Luca”. Si occupa principalmente di tutta la gestione riguardante la cucina, l’organizzazione dei menù ristorante sia interni che per eventi privati, la ricerca di nuovi prodotti di nicchia italiani e dello studio di nuove ricette e nuove tecniche culinarie.

Ha 33 anni ed è nato e cresciuto a Serramanna (Medio Campidano, Sardegna). Diplomatosi presso l’Istituto Alberghiero “Emilio Lussu” di Alghero, gira svariati ristoranti italiani (Cagliari, Costa Smeralda, Milano, Riccione, Jesolo, Madonna di Campiglio. Dopo alcune esperienze ai caraibi (Isole Cayman, George Town, British Virgin Island, Virgin Gorda) si trasferisce nella sede attuale di Bangkok.

Ciao Andrea e grazie per averci concesso questa intervista. Partiamo subito da un argomento importante e fondamentale: perché hai deciso di emigrare?

I motivi principali sono 2: il primo perché in Italia questo lavoro è molto più duro (non che qui non lo sia eh): i ristoratori italiani cercano di assumere il minor numero possibile di personale, con paghe vergognose e pretendendo un servizio ed una cucina impeccabili. Questo è molto difficile e di certo non invoglia il personale a dare di più.

Se in Italia hai poche possibilità di emergere e crescere professionalmente anche se ti dai da fare e sei valido, all’estero funziona diversamente: se conosci il tuo mestiere e lavori bene vieni premiato e questo ti invoglia ad andare avanti.

Il secondo motivo è relativo alla mia passione per i viaggi: il mio lavoro mi permette di lavorare in qualsiasi parte del mondo io voglia andare. A me piace tanto viaggiare e conoscere nuovi posti e culture e quindi ne approfitto!

Come ti sei trovato in terra straniera? Come è visto essere italiano?

In terra straniera mi sono trovato sempre bene, il mio segreto è rispettare la loro cultura e adeguarmi ai loro modi. Per esempio in Asia mai avere un tono di voce alto e soprattutto mai rimproverare qualcuno davanti ai colleghi con toni di voce alti: perderebbe la faccia davanti ai colleghi asiatici e si licenzierebbe a fine servizio.

Una volta che si rispettano queste cose ti farai tanti amici anche in terra straniera! L’italiano è visto bene qui in Tailandia, siamo famosi (non solo qui ovviamente) per il cibo, la moda, il nostro stile le belle macchine, ma allo stesso tempo in altri paesi dove sono stato più vicino all’Italia non siamo poi cosi ben visti per svariati motivi negativi che l’Italia si porta dietro

Quanto è stata importante la formazione nel tuo percorso lavorativo: dove ti sei formato?

La formazione è la cosa più importante in un lavoro, sono le fondamenta dove costruisci il tuo futuro lavorativo. Il mio sogno era quello di lavorare in giro per il mondo – e ci sono riuscito – ma da ragazzino (avevo sui 20 anni) pensavo che la formazione la dovevo fare in Italia con Chef validi in strutture di livello.

La mia formazione cosi è partita lavorando in Hotel 5 Stelle lusso in costa Smeralda, Yacht club, ville private e località montane come Madonna di Campiglio. Questo è servito per imparare il più possibile ed avere un bel bagaglio di esperienza e conoscenze a livello professionale da portare sempre con me.

A cosa ti ispiri quando cucini?

Quando cucino mi ispiro al territorio che voglio andare a toccare, ai prodotti e alla natura, cercando sempre  di non maltrattare o sconvolgere troppo un prodotto che la natura ci ha regalato. Io amo la cucina mediterranea: una cucina saporita leggera ma gustosa allo stesso tempo.

Quanto è importante la Sardegna e la tradizione sarda nella tua cucina?

Nella mia cucina non può assolutamente mancare la Sardegna, nei miei menù c’è sempre: sotto forma di pasta, salse, salumi o dolci lei c’è!

Come vedi la situazione dell’Italia, con occhio di riguardo verso la Sardegna, nel luogo in cui vivi e lavori?

La situazione è molto critica e, per come la vedo io la Sardegna, viene sempre meno presa in considerazione.

Peccato perché l’Italia ha un vero e proprio “paradiso terrestre” da mettere in mostra a tutto il mondo con orgoglio.

Cosa ne pensi del progetto Tribal Networking?

Ho conosciuto questo progetto solo dopo aver ricevuto la vostra mail! Ho subito dato uno sguardo e devo dire che state facendo un bel lavoro! Complimenti, e se vi serve un aiuto riguardante il mondo della cucina e della ristorazione sono a disposizione.