APRI
IL
MENU'
Voci e cose dal Piemonte
La festa di San Giovanni a Torino
Di Ezio Marinoni
Articolo di Milo Julini
Pubblicato in data 23/06/2020

Perché a Torino si accende il fuoco in piazza a San Giovanni, il 24 giugno?

La festa di San Giovanni Battista, o notte di san Giovanni Battista, è una festa del cristianesimo, di origine pagana (Litha) celebrata il 24 giugno, alla vigilia del giorno di venerazione di San Giovanni Battista, quando alla sera è usanza in diversi paesi accendere fuochi.

L’origine di questa usanza è associata alle celebrazioni per l’arrivo del solstizio d’estate, che cade il 21 giugno nell’emisfero settentrionale, il cui rito principale era quello di accendere un fuoco.

Nella sua versione pagana lo scopo del rito era quello di dar più “forza” al sole, che a partire da quel giorno diveniva sempre più “debole”, poiché le giornate si accorciavano sempre più fino al solstizio d’inverno. Simbolicamente, il fuoco era una funzione “purificatrice” per le persone che lo guardavano.

Secondo la tradizione, la sera del 23 giugno si usava preparare l’acqua (o rugiada) di San Giovanni: una bacinella d’acqua veniva riempita con fiori, erbe, e aromi, lasciata tutta la notte all’aperto, e l’indomani mattina (giorno di San Giovanni) utilizzata per lavarsi il viso.

Le erbe da selezionare erano: ginestra, papavero, petali di rosa, menta, lavanda, camomilla, timo, rosmarino, artemisia (chiamata anche “assenzio volgare” e dedicata alla dea Diana-Artemide), finocchio selvatico (potente amuleto utile ad affinare l’occhio contro gli inganni) e l’avena (simbolo d’abbondanza, aiuta a effettuare le scelte giuste). l’iperico, la lavanda (chiamata erba di San Giovanni) e il rosmarino.

Gli ingredienti utilizzati erano scelti tra quelli più facilmente reperibili in ciascuna zona.

Il 24 giugno, la notte di San Giovanni Battista, è da sempre legata a riti e feste: cade pochi giorni dopo il solstizio estivo ed è una festa molto antica: già Sant’Agostino (354 - 430) la menzionava a proposito della Chiesa africana latina.

Giovanni, nato poco prima di Gesù Cristo, è colui che prepara la via al Redentore, istituendo il sacramento del battesimo: per questa ragione si giustifica il fatto che sia l’unico tra i Santi che viene commemorato nel giorno della sua nascita e non in quello della sua morte, come accade a tutti gli altri, perché il vero “dies natalis” è quello dell’assunzione al cielo.

A San Giovanni Battista spetta il medesimo onore che è riservato a Cristo, del quale ricordiamo la nascita a Natale (anche in questo caso, pochi giorni dopo un altro solstizio, quello invernale): colui che avrebbe portato la luce nel mondo e colui che ne prepara la venuta, sono ricordati in coincidenza con due eventi significativi per il ciclo annuale del sole e della natura.

Ogni anno, il 24 giugno, Torino festeggia il suo santo patrono, protettore del capoluogo piemontese da tempi remoti (la consacrazione dell’attuale Duomo al Battista è da far risalire ai Longobardi e ad Agilulfo (Re dal 591 al 615), la cui consorte, la Regina Teodolinda, fece proclamare San Giovanni Battista patrono del Regno. Quella che oggi è la Cattedrale intitolata al Santo, sorge su una area sacra, anticamente costituita da tre chiese paleocristiane (dedicate a San Salvatore, a Santa Maria de Dompno e a San Giovanni Battista).

Durante i festeggiamenti a lui dedicati, fin dal Medioevo la città si fermava per due giorni interi, per partecipare alle celebrazioni di un rito che era (ed è) una mescolanza tra credenze pagane e tradizione religiosa.

I tre eventi più importanti della festa di San Giovanni a Torino sono: il Farò (falò, in piemontese), la sfilata in costume d’epoca per le vie del centro e lo spettacolo dei fuochi d’artificio sul Po (per due anni sostituito da uno spettacolo di droni luminosi.

Nel pomeriggio del 23 giugno si svolge la tradizionale sfilata in costume d’epoca che inizia verso le 18.30 e termina alle 22.00, che percorre molte vie del centro storico; è composta da un migliaio di figuranti vestiti con abiti di altri tempi, per ricordare il passato storico di una capitale. La sfilata è organizzata dalla Associassion Piemontèisa. Quest’anno la sfilata non si terrà, per evitare assembramenti di persone. Lo storico avvenimento è dunque rinviato all’anno prossimo.

Tradizione vuole che la sera prima di San Giovanni, il 23 giugno dunque, intorno alle 22.00 si accenda il Farò. Questo fuoco, acceso in Piazza Castello di fronte Palazzo Madama, aveva in passato una valenza di purificazione e di buon auspicio. Veniva acceso dal figlio minore del Principe e illuminava la piazza per tutta la notte tra il 23 e il 24 giugno. Al centro del Falò viene issata la sagoma di un Toro che, a seconda della direzione in cui cade, porterà fortuna o sfortuna nell’anno a venire. Se il Toro cade verso Porta Nuova, leggenda vuole che l’anno sarà propizio; se l’immagine taurina cade in direzione opposta a Porta Nuova, tradizione vuole che l’anno sarà infausto.

I due giorni di festeggiamenti ed eventi per la festa patronale si chiudevano tradizionalmente con i fuochi pirotecnici sul fiume.

Quest’anno, per la terza volta consecutiva, il Comune opta per lo spettacolo dei droni luminosi.

Inoltre, a causa delle misure di sicurezza e distanziamento sociale, San Giovanni si celebrerà “a distanza”, ossia online e con dirette streaming. Una decisione obbligata per evitare gli assembramenti che, inevitabilmente, si verrebbero a creare se si procedesse a organizzare gli eventi in piazza e per le strade.

Poiché San Giovanni è santo patrono di Torino, Genova e Firenze, i sindaci delle tre città (Chiara Appendino, Dario Nardella e Marco Bucci) hanno dato l’annuncio dei festeggiamenti congiunti.

Ognuna delle tre città avrà i suoi punti di riferimento: per Torino la Mole Antonelliana e il Lingotto; per Genova i Palazzi dei Rolli e il Teatro Carlo Felice; per Firenze il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio e l’Abbazia di San Miniato.

Il media partner della kermesse sarà la RAI, che trasmetterà in diretta l’evento. I festeggiamenti dureranno circa un’ora e mezza e il primo spettacolo partirà proprio da Torino, dalla Mole Antonelliana.

Giovedì 20 giugno l’Amministrazione Comunale comunica che nemmeno il falò verrà acceso.

In onore della storia di Torino e per l’amore che ci unisce alla nostra città…

Buon San Giovanni a tutti, in attesa di ritrovarci in piazza e in strada il prossimo anno!

@Ezio Marinoni

Foto del Duomo di Torino in apertura e nel testo - Fonte: Wikipedia.

 

Altre notizie di
Voci e cose dal Piemonte