Autoritratto

Michelangelo Pistoletto

1962-1963

Michelangelo Pistoletto, Autoritratto, 1962-1963, velina dipinta su acciaio lucidato a specchio, Mart, Deposito collezione privata

Michelangelo Pistoletto, Autoritratto, 1962-1963, velina dipinta su acciaio lucidato a specchio, Mart, Deposito collezione privata

Artista
Pistoletto Michelangelo (1933)
Titolo
Autoritratto
Data
1962-1963
Tecnica
velina dipinta su acciaio lucidato a specchio
Tipologia
dipinto
Dimensioni
121 x 121 x 2,5 cm
Collezione
Mart, Deposito collezione privata
Numero di inventario
MART 2327

L'opera

Questo autoritratto appartiene alla serie di "Quadri specchianti" realizzati da Pistoletto a partire dal 1962. Smaterializzando la pittura attraverso la superficie a specchio o in plexiglas, Pistoletto introduce radicali riflessioni sui dati costitutivi del linguaggio artistico, sul rapporto tra realtà e rappresentazione, sulla percezione, sulla quarta dimensione spazio-temporale data dall’interazione del pubblico con l’opera. L’invenzione dei quadri specchianti ha origine da una serie di autoritratti realizzati a partire dal 1961, dipinti su fondi dapprima oro o argento, poi su vernici acriliche nere, lucidissime e riflettenti. In seguito Pistoletto, come in questo "Autoritratto", applicherà le figure, ricavate da fotografie e dipinte a grandezza naturale su carta velina, su lastre di acciaio inossidabile lucidate a specchio, annullando qualsiasi percezione del gesto pittorico e giungendo a una perfetta fusione della figura rappresentata, con il riflesso dello spazio reale nello specchio.

L'artista

Inizia a lavorare in campo artistico negli anni Cinquanta. Dal 1957 Pistoletto affronta in pittura il tema dell’autoritratto. Nel 1962 sostituisce le tele con lamiere d’acciaio lucidato, sulle quali applica riproduzioni fotografiche su velina di oggetti e persone a grandezza naturale. Le opere specchianti, che coinvolgono al loro interno lo spettatore e l’ambiente, valgono a Pistoletto il successo internazionale. A partire dal 1968, espone nelle principali mostre di Arte Povera con opere che utilizzano materiali umili e realizza con il Gruppo Zoo numerosi happening in diverse città. La ricerca sull’azione nello spazio prosegue negli anni Settanta, in cui peraltro vengono ripresi e sviluppati alcuni motivi precedenti. Continua l’analisi della creazione artistica come processo in atto; dall’ottobre 1975 al settembre 1976 tiene dodici mostre consecutive, "Le Stanze", presso la galleria torinese di Christian Stein. Nel 1990 viene allestita un’ampia antologica presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

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